
Una caratteristica delle immagini HDR da non dimenticare consiste nel fatto che assai raramente sono in grado di generare ombre dirette nette. Questa considerazione è ovviamente da tenere presente nel caso si voglia ottenere un certo tipo di illuminazione globale del soggetto.
Molti motori di rendering al giorno d'oggi supportano immagini HDR come fonti luminose; spesso cambia però il metodo di gestione all'interno del programma, che a seconda dei casi può consentire la separazione dei differenti contributi dell'HDRI nei relativi canali (riflessione, rifrazione, sfondo, illuminazione indiretta,...). Alcuni motori di rendering consentono l'uso delle HDRIs anche come "complemento" alla più tradizionale illuminazione sun/sky (è il caso ad esempio di Fryrender della RandomControl e di Maxwell della NextLimit).
Esiste un formato immagine comparabile all'HDR che si basa su librerie open source, supportato da ormai numerosi motori di rendering, soprattutto quelli appunto di filosofia open source. Si tratta del formato EXR, il quale presenta le medesime caratteristiche del commerciale formato HDRI, e nel quale è possibile trasformare le HDRIs (facilmente reperibili online) attraverso diversi programmi. Io consiglio il gratuito Picturenaut, reperibile al seguente indirizzo: http://www.hdrlabs.com/picturenaut/.
Indigo attualmente non consente di affiancare le ombre dirette del sole all'illuminazione indiretta fornita da una EXR, ma è un'opzione correntemente in fase di sviluppo.
Nessun commento:
Posta un commento